Cos'è la Birra Artigianale
Un doveroso articolo lo dobbiamo dare alla spiegazione della Birra Artigianale………
Che cos’è? Perché una birra si definisce tale?
Partiamo dalla domanda più specifica “Che cosa significa Birra Artigianale?”
Fino a qualche anno fa la questione era assai spinosa, ma fortunatamente nel luglio del 2016 il parlamento italiano ha approvato una legge che da una definizione legislativa in materia.
Aggiungendo il comma 4-bis all’articolo 35 della legge 16 agosto 1962, n. 1354
«4-bis. Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprieta' immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantita' di birra prodotte per conto di terzi».
Questo testo, ha messo la parola fine a tante dispute, anche legali, che hanno interessato il mondo della birra artigianale italiana. Fino a quel momento, una delle migliori definizioni l’aveva fornita Lorenzo Dabove (in arte Kuaska), uno dei più grandi esperti italiani del settore:
“La birra artigianale è una birra di norma non filtrata, né pastorizzata, creata con ingredienti di altissima qualità e senza l’utilizzo di succedanei da un piccolo produttore in quantità limitate e spesso servita direttamente nel brewpub e/o fornita a pubs, ristoranti o negozi della stessa area geografica”.
A conclusione della legge emanata nel 2016 si può definire Birra Artigianale solo quella che rispetta 3 criteri fondamentali:
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Non deve essere pastorizzata o microfiltrata.
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Deve essere prodotta da un birrificio indipendente.
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Il birrificio non deve eccedere una produzione di 200.000hl annui.
Sono dunque esclusi dalla definizione tutti i birrifici controllati da altre aziende del settore, come quelli acquistati in tempi recenti dalle multinazionali birrarie.
Non esiste un’unica varietà di Birra Artigianale ma vari tipi di stili, possono essere aromatizzate aggiungendo altri ingredienti, come ad esempio il miele, le castagne, il farro, la frutta, la zucca, buccia d’arancia, mosto d’uva e tanti altri………
C’è chi ritiene che la Birra Artigianale sia necessariamente complessa, da un contenuto alcolico elevato, o ritiene che il ventaglio aromatico sia estremamente ricco…………. Non c’è niente di più sbagliato, esistono tanti prodotti “leggeri” e facili da bere, adatto proprio per chi non vuole sapori estremi.
La Birra Artigianale si è fatta conoscere, inizialmente, da un’ampia fetta di consumatori per la sua amarezza dovuta al luppolo…….non è solo amara, esistono stili per tutti i palati, dall’amaro, al dolce, all’acido, al salato, ecc…...
Deve essere prodotta con ingredienti di qualità (spesso a km 0), senza tecniche invasive, con peculiarità organolettiche ben precise, non deve durare mesi sugli scaffali senza alcuna variazione di gusto, evolve, questo è un aspetto importante sia nel bene che nel male. La pastorizzazione impedirebbe questo processo, molto spesso si utilizza il concetto di “birra viva” appunto per intendere che evolve nel tempo, una propria legittima evoluzione organolettica. Un altro processo che porterebbe svantaggi a livello organolettico è la filtrazione, un processo che permette di chiarificare la birra raccogliendo le sostanze in sospensione…..che appunto servono invece alla Birra Artigianale e la rendono torbida.
La filosofia produttiva del birraio è un aspetto importante della Birra Artigianale, fondata sulla volontà di realizzare un prodotto di eccellenza, senza utilizzare scorciatoie o compromessi al ribasso. Un prodotto unico e distinguibile frutto della passione che, prima ancora di quelli del pubblico, soddisfi i gusti del birraio stesso.
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